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Parte del pacchetto di riforme della Pa proposto dalla ministra per la Semplificazione e la pubblica amministrazione Marianna Madia è stato discusso oggi dal Consiglio dei ministri.

Prende forma la figura del Garante unico dei diritti digitali, profilo che dovrà rispondere a requisiti di autonomia e imparzialità e che opererà direttamente nella sede dell’Agenzia per l’agenda digitale italiana (Agid). Non più un apposito garante per ogni Pubblica amministrazione ma un catalizzatore che raccoglierà ed esaminerà le segnalazioni fatte dai cittadini circa le violazioni al Codice dell’amministrazione digitale.

Una volta ritenuta fondata, la segnalazione verrà trasmessa all’ente o alla persona preposta, imponendo un termine di 30 giorni per rimediare alla violazione.

Figura che diventerà effettiva quando il decreto legislativo verrà approvato dalle commissioni parlamentari e verrà rimandato al Consiglio dei ministri per la necessaria vidimazione entro 90 giorni.

Tra le novità anche il domicilio digitale con cui la Pa può raggiungere direttamente i cittadini facendo a meno della carta e dei francobolli, con un risparmio per le casse pubbliche stimato in 250 milioni di euro all’anno. Un indirizzo elettronico sarà il canale di comunicazione per l’invio delle multe.

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