Sono già 1.797 le città al mondo che hanno aderito alla European mobility week, la settimana della mobilità intelligente che punta sulla condivisione dei mezzi di trasporto per ridurre inquinamento e costi. All’appello hanno aderito 36 Paesi, che hanno organizzato iniziative durante la settimana che va dal 16 al 22 settembre. Tra questi l’Italia, che con 39 eventi si distingue per intraprendenza, subito dopo la Spagna che di appuntamenti tra cui convegni, giornate a tema e panel di sensibilizzazione ne ha già allestiti 50.
La domanda cruciale è capire quanto ognuno di noi sia disposto a rinunciare alla propria automobile per scegliere altri mezzi, tra i quali il trasporto pubblico, ma anche le forme di sharing.
Uber ha commissionato all’azienda di sondaggi e indagini ORB International uno studio su questo tema, chiedendo il parere di 10mila persone tra i 18 e i 54 anni in 10 città europee. Ne è risultato che il 67% degli intervistati ritiene che il trasporto condiviso sia una valida alternativa all’uso della propria automobile, un numero molto inferiore a quell’83% del campione che si dice preoccupato dal livello di smog nella città in cui vive, troppo trafficata per 84 persone su 100.
In media, si legge nel rapporto, il 26% di chi ha partecipato al sondaggio ha usato un’app per il ride sharing almeno una volta nell’ultimo anno, percentuale che sale a 48 punti a Parigi e 46 a Londra.
Tra le 10 città in cui è stata effettuata la rilevazione quella con il più alto tasso di auto private è Roma, in cui 86 persone su 100 possiedono un’automobile (tra queste, 60 ne possiedono più di una) ed è anche la città che si è mostrata più desiderosa di app di ride sharing e del trasporto pubblico (76%) il quale — è cronaca recente — nella Capitale lascia a desiderare: il 70% dei romani non disdegna il pooling urbano.
Il sondaggio rivela anche che il 63% di chi possiede più di una vettura sarebbe disposto a rinunciare definitivamente a una di queste se potesse contare su trasporti pubblici efficienti, da combinare con le app per prenotare vetture o viaggi condivisi.
Una ricerca che il capo di Uber Emea Pierre-Dimitri Gore-Coty ha commentato così: “Il modo in cui ci spostiamo nelle nostre città sta cambiando e i cittadini europei sono desiderosi di vivere un futuro senza auto di proprietà. Spostarsi utilizzando app come Uber insieme ai mezzi pubblici, riduce il traffico, migliora la qualità dell’aria nelle nostre città e riduce il bisogno di avere parcheggi”.
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