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Non si hanno più notizie dell’avvocato egiziano Ibrahim Metwaly, uno dei consulenti legali della famiglia Regeni. Le prime ricostruzioni suggeriscono che sia stato bloccato all’aeroporto del Cairo prima che si imbarcasse alla volta di Ginevra, dove era atteso per una riunione sui diritti umani indetta dall’Onu.

Da quel momento non si hanno più notizie del 53enne membro della Egyptian Commission of Rights and Freedom, associazione che si batte per il rispetto dei diritti fondamentali e che si schiera contro gli abusi del presidente della Repubblica egiziana Abd al-Fattah al-Sisi.

Sono stati i colleghi di Metwaly a denunciarne la scomparsa, preoccupati per il suo destino, soprattutto dopo l’azione governativa che ha disposto l’oscuramento di tutti i siti anti-governativi, tra i quali anche quello aperto in Egitto dai famigliari di Giulio Regeni.

Nel 2013 il figlio di Ibrahim Metwaly è sparito e non è mai stato ritrovato, motivo che aumenta l’angoscia dei suoi colleghi.

Domani il premier Gentiloni è atteso dal Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir) per riferire sulle minacce per la sicurezza nazionale. Il pentastellato Angelo Tofalo ha annunciato che chiederà chiarimenti anche sul caso Regeni.

Questi gli auspici con cui, giovedì, si insedierà al Cairo l’ambasciatore italiano Giampaolo Cantini la cui nomina è stata criticata da molti detrattori, tra i quali anche la famiglia Regeni, e che il ministro Angelino Alfano ha difeso in parlamento a inizio settembre, nonostante la poca collaborazione da parte delle autorità egiziane, soprattutto per quanto riguarda l’omicidio di Giulio Regeni.

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