L’indiscrezione circolava già da tempo, ma ora il Wall Street Journal sembra confermarla: il più atteso degli iPhone che Apple presenterà martedì prossimo, per intenderci quello chiamato iPhone X o iPhone Edition, non avrà alcun tipo di sensore per le impronte digitali: per riconoscere il suo proprietario si baserà soltanto su algoritmi di riconoscimento facciale.
Apple avrebbe tentato in tutti i modi di includere la sua tecnologia Touch ID in uno strato sottostante al pannello OLED che sarà il fulcro del nuovo iPhone X, ma non ci sarebbe stato verso: gli speciali sensori che possono rendere possibile il riconoscimento delle impronte sotto allo schermo non sono ancora abbastanza affidabili da poter essere utilizzati senza problemi su milioni di smartphone. Non solo: i disperati tentativi degli ingegneri di trovare la quadratura del cerchio fino all’ultimo minuto potrebbero aver contribuito a ritardare la data di inizio della produzione degli schermi, che per la loro complessità (il modulo 3D touch è un inedito sui pannelli OLED) hanno a loro volta richiesto più tempo del previsto per essere perfezionati.
Le voci sui ritardi nell’arrivo di iPhone X sembrano dunque trovare conferme anche a pochi giorni dalla sua presentazione, ma quali conseguenze potrebbero avere una volta annunciato il gadget martedì prossimo? Due le ipotesi: Apple potrebbe lanciare il suo prodotto di punta insieme agli snobbatissimi iPhone 8 e 8 Plus (quelli che fino a settimana scorsa chiamavamo 7s e 7s Plus), precisando che le scorte saranno limitate e causando il solito panico tra gli acquirenti più ansiosi; in alternativa, il gruppo di Cupertino potrebbe presentare il suo gadget come fosse pronto, ritardandone però l’uscita di qualche settimana. Non sarebbe un inedito per Apple, che nel 2014 aveva mostrato al mondo il suo Apple Watch per poi farlo arrivare sugli scaffali a primavera inoltrata dell’anno successivo; nel caso, però, speriamo solo che il ritardo non sia eccessivo.
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