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L’uragano Irma ha raggiunto la Florida con venti fino a 220 chilometri all’ora. Nel suo viaggio verso la costa ovest dello Stato ha lasciato più di tre milioni di persone senza corrente (contando anche le aziende), su un totale di 7 milioni. Tre le vittime, tutte causate da incidenti della circolazione dovuti alle condizioni meteo. Alcune zone della città di Miami sono inondate. Durante la notte Irma è stato declassato alla categoria 2, proprio in concomitanza con il suo passaggio sulla costa occidentale dello Stato.

Alle Bahamas l’Oceano si è ritirato.

Lo scorso 7 settembre l’uragano Irma si è abbattuto sulle Piccole Antille prima e sulle Isole Vergini subito dopo, provocando almeno 27 vittime e un numero imprecisato di feriti. Spazzata via Barbuda, isola su cui il 90% degli edifici è stato distrutto. Olanda e Stati Uniti hanno fornito supporto, dislocando marine e alcune navi d’appoggio. Anche l’Onu ha messo a disposizione uomini e mezzi per coadiuvare gli stati messi in ginocchio da Irma.

Nelle ore a seguire l’uragano, inizialmente classificato al livello massimo dei 5 previsti nella scala Saffir-Simpson, è stato declassato alla categoria 3, in concomitanza con il suo passaggio su Cuba, su cui si è abbattuto con meno violenza del previsto, grazie anche a una lieve e inattesa virata verso nord. Si sono tuttavia registrati feriti e danni con black-out in gran parte dell’Isola, L’Avana inclusa.

Lasciata Cuba, Irma si è diretta sulla Florida riguadagnando potenza e raggiungendo categoria 4. Il presidente Trump ha esortato gli abitanti della zona di Miami a lasciare le proprie abitazioni in tutta fretta. Consiglio che, secondo i media locali, si è reso inutile per sette milioni di persone che hanno abbandonato l’area in cerca di posti sicuri, assaltando benzinai e supermercati.

Sabato l’Ente federale per la gestione delle emergenze (Fema) ha creato una pagina web tramite la quale verificare le notizie, cercando così di bloccare sul nascere le informazioni false o tendenziose che circolano in rete. Risulta vero che diversi enti federali e statali, con la collaborazione della guardia costiera, sono attivi per coadiuvare e nei limiti del possibile proteggere l’esodo.

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Tra le misure adottate anche un coprifuoco dalle 19 alle 8 di mattina, termine che può essere elasticizzato all’occorrenza, come è accaduto sabato nella Contea di Broward, la seconda più grande della Florida, in cui il divieto di uscire è scattato alle 16. Il governatore Rick Scott ha a sua volta invitato la popolazione, raggiunta dall’ordine di evacuazione, a non perdere tempo e mettersi in viaggio subito, ricordando che l’uragano è potenzialmente letale.

In Messico arriva Katia
Il Messico, interessato venerdì notte da un terremoto di magnitudo 8,2 in cui hanno perso la vita 65 persone, è ora alle prese con Katia che, nonostante sia stata declassificata a tempesta tropicale, ha causato 2 vittime, arrecando danni a diverse abitazioni e ha indotto 900 persone a cercare riparo nelle strutture messe a disposizione dalle autorità.

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