Messina, i tifosi in collina ed il “San Filippo” deserto: dopo 20 anni si sciolgono i “Lions”

In un “San Filippo” chiuso ai tifosi ed aperto solo agli accredidati, Ultimo nodo da sciogliere è il sistema antincendio

Un ambiente martoriato dalla retrocessione e dalle conseguenze vicissitudini societarie, dai risultai iniziali e da uno stadio il “San Filippo” rigorosamente a porte chiuse. Il nuovo no della Commissione di Vigilanza ritenendo insufficienti le certificazioni di messa a norma presentate dall’Acr Messina nei giorni scorsi lascia il Messina da solo contro una delle compagini pretendenti al atitolo finale, la Nocerina. La sconfitta in campo  (0-2) e sugli spalti per una città che ha voglia di risorgere su più fronti. Non si arrendo gli Ultras giallorssi che dall’alto della collina che sovrasta il “San Filippo/Franco Scoglio” sostengono, cantano, protestano contro chi vuol tenerli lontani dalla loro casa. In 300 lontani da vetri di separazione, maniglioni antipanico, uscite di sicurezza, impianto elettrico,  tornelli e tutto quello che intacca la burocrazia di un calcio sempre più complesso. I presidi relativi agli spalti dell’impianto  andavano sistemati per permettere l’accesso ai tifosi del Messina, così non è stato e lo ”scarica barile” adesso interessa poco.

La gara della seconda giornata nel girone I di Serie D si è disputata solo alla sola presenza degli accreditati dei due club e nessun altro. Un atmosfera surreale per un impianto che può accogliere 40.000 spettatori e soprattutto la passione e l’amore di una tifoseria ridotta ai minimi storici. Eppure le certificazioni presentate l’8 luglio scorso dagli organizzatori del concerto di Tiziano Ferro, che ha richiamato 30mila spettatori sugli spalti, non sono state più ritenute valide. A far discutere è il  sistema antincendio  negli spogliatoi e nei locali di servizio per il mancato funzionamento della centralina automatica. Il paradosso è che anche durante l’ultimo concerto di Tiziano Ferro l’avvisatore era fuori uso, ma grazie  tecnici incaricati dall’organizzazione “Musica da bere” effettuarono alcuni interventi, dal collaudo dei vetri presenti a bordo campo alla manutenzione dei tornelli e dei maniglioni anti-panico, ed attestarono la loro messa a norma. A distanza di due mesi tutto da rifare o quasi. Quello che è sicuro adesso è che i vecchi  Ultras “Lions 1997″ non saranno più presenti ne in casa ne in trasferta, mancherà il loro supporto e la mentalità di chi ha amato incondizionatamente i colori gialorossi, il comunicato:

“Non ci sono parole per descrivere quanto doloroso sia stato prendere questa decisione e quanto rammarico proviamo nel comunicare lo scioglimento del club Lions 1997. Dopo quasi vent’anni di inarrestabile sostegno alla maglia, di indimenticabili azioni per difendere l’orgoglio della città, di imprescindibile modo di pensare, fatto di principi sulle quali è stata basata l’intera esistenza del club, mai piegatosi a nessun compromesso che non rientrava nel nostro modo di essere e dopo quasi vent’anni di trasferte, sempre presenti, in tutti gli stadi dove il nostro messina era di scena, dalla serie A, fino ai polverosi campi della serie D. Neanche la tessera del tifoso era riuscita a fermarci, due anni a combattere in ogni trasferta per cercare di essere presenti al momento del fischio di inizio, imperterriti, non curanti delle conseguenze che ne potevano derivare e vincitori in ogni caso sia dentro che fuori lo stadio, solo nelle ultime due stagioni abbiamo deciso di non partire, ma non per un discorso riguardante la tessera, ma solo perché dimezzati dalle diffide, non potendo garantire quindi la nostra presenza in tutte le trasferte, abbiamo preferito non portare la pezza neanche in quelle dove ci sarebbe stato possibile esserci.

Per questo, ma anche per la mancanza dei presupposti per far continuare una degna attività del club, per le condizioni nelle quali il mondo del calcio naviga, ormai privo di ogni principio e moralità, per la scarsa presenza di nuove leve degne di portare avanti il nome dei Lions in futuro con la giusta mentalità come é stato fatto fino ad oggi e per tanti altri motivi, che sommati tra di loro, ci hanno fatto giungere a questo epilogo che lascerà dentro ognuno di noi, ma anche dentro ogni singolo leone che lo sia stato col cuore, un dispiacere enorme che ci porteremo per tutta la vita. Perché Lions si è per sempre, a prescindere che il nostro striscione sia presente o meno, perché Lions siamo nati e Lions moriremo, sostenendo sempre e comunque il nostro Messina. Siamo certi di aver fatto tutto quello che era nelle nostre possibilità, non rinneghiamo niente del passato e siamo fieri di quello che siamo stati”.

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