Edith Windsor ha iniziato la sua battaglia nel 2007, quando era quasi 78enne. La sua compagna di allora Thea Spyer, che aveva sposato in Canada dove i matrimoni gay erano già stati approvati, è deceduta lasciandole un’eredità che ha generato tasse di successione per 363mila dollari, un conto che sarebbe stato meno salato, secondo le norme Usa, se fosse stata sposata con un uomo. Dopo avere pagato il dovuto ha ingaggiato una battaglia contro il fisco americano, approdata alla Corte suprema nel 2013 che si è pronunciata in suo favore. Una sentenza che è servita a imbastire la decisione del 2015, con cui la stessa Corte ha esteso a tutta la nazione il diritto alle nozze gay, fino a quel momento riconosciute solo in 37 Stati.
L’annuncio del decesso è stato dato da Judith Kasen-Windsor, la donna che Edith Windsor aveva sposato l’anno scorso.
Le prime parole di cordoglio sono arrivate dal governatore dello Stato di New York Andrew Cuomo e dall’ex inquilino della Casa Bianca Barack Obama, il primo a congratularsi con lei quando, nel 2013, la Corte suprema le aveva dato ragione.
Heartbroken to learn of the passing of my friend Edie Windsor.
Fight for what is right and change the world.https://t.co/aUEo7rkIJQ
— Andrew Cuomo (@NYGovCuomo) 12 settembre 2017
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