Ci sono voluti mesi di attesa tra indiscrezioni e anticipazioni, ma finalmente ecco annunciati gli ultimi dispositivi presentati da Apple, tre come previsto dalle indiscrezioni: il più evoluto iPhone X, smartphone che nelle intenzioni di Cupertino dovrebbe rivoluzionare ancora una volta il mondo degli smartphone come fece l’iPhone originale e, ad accompagnarlo, iPhone 8 e iPhone 8 Plus, ovvero gli eredi dei telefoni dell’anno scorso.
La star dell’evento è stata senza dubbio iPhone X, con il suo display OLED da 5,8 pollici senza cornici, dotato di un rapporto d’immagine di 16:9 e di 458 pixel per pollice di risoluzione, quest’ultimo è il fulcro del nuovo telefono disegnato a Cupertino.
Il pannello corre da bordo a bordo, incastonandosi nelle smussature degli spigoli e si sbarazza di quasi tutto quel che prima occupava il lato frontale del telefono, tasto home incluso. Apple lo definisce il miglior OLED in circolazione, perché più luminoso e dotato di un sistema per calibrare i colori visualizzati in modo dinamico, frutto dell’introduzione a bordo della tecnologia True Tone già vista su iPad Pro, che bilancia la temperatura del bianco a seconda di quella dell’ambiente percepita dal telefono.
Sul retro del telefono trova posto una doppia fotocamera con orientamento verticale. L’impostazione generale è la stessa trovata su iPhone 7 Plus, ora con nuovi sensori e corredata da obiettivi con apertura f/1.8 e f/2.4, entrambi stabilizzati otticamente. Un algoritmo tutto nuovo crea effetti di luce basati sulle informazioni di profondità registrate dal telefono, anche in tempo reale, e secondo lo stesso principio il comparto farà faville anche nel mondo della realtà aumentata: Apple ha appositamente studiato questa fotocamera affinché lavori al meglio con le altre componenti del telefono nel mostrare su schermo elementi virtuali sovrapposti a quelli reali.
Altra novità di rilievo: lo schermone OLED farà sparire il tradizionale tasto home, che finora serviva a invocare la schermata principale, a gestire il multitasking, a organizzare le carte connesse a Apple Pay e a richiamare l’attenzione di Siri. Le prime due funzioni ora si attivano scorrendo il dito dal basso dello schermo, in un’operazione che sarà macchinosa per chi era abituato alla vecchia maniera, ma che sembra effettivamente più rapida ed efficiente; le funzioni relative a Siri e Apple Pay, invece, verranno prese in carico dalla pressione del tasto di accensione, che qui è più grande e può essere premuto con più facilità.
Niente tasto home vuol dire anche niente Touch ID. Alla tecnologia di riconoscimento delle impronte digitali Apple sostituisce Face ID, un sistema di riconoscimento facciale che fa leva su un’altra esclusiva di iPhone X: una schiera di sensori e proiettori posti al livello dell’altoparlante frontale del telefono. Un sensore di luce ambientale, una fotocamera a infrarossi e un proiettore speciale si affiancano al normale sensore FaceTime per tracciare la fisionomia di chi tenta di sbloccare il telefono e, tramite algoritmi di machine learning, paragonarla a quella del legittimo proprietario. Secondo Apple il sistema funziona indipendentemente dal fatto che vengano indossati occhiali o cappelli, e sbaglia una volta su un milione.
La stessa complessa fotocamera (Apple la chiama TruDepth Camera) serve a iPhone X per effettuare autoscatti in modalità ritratto anche in assenza del doppio sensore posteriore, ma soprattutto per tracciare un’accurata mappa del volto in presa diretta. La funzione sarà utilizzata dalle Animoji, emoji speciali che prendono vita mimando istantaneamente i movimenti facciali di chi sta usando il telefono.
A muovere il tutto ci sarà Apple A11 Bionic, un nuovo processore a 6 core con una unità di elaborazione neurale integrata che aiuterà il telefono nelle funzioni di machine learning e machine vision; il miglioramento delle foto, la realtà aumentata e il già citato riconoscimento facciale godranno tutti dell’abilità messa in campo da questo SoC.
Chiudono il cerchio connettività bluetooth 5.1, scocca impermeabile e finalmente la ricarica wireless integrata. Disponibile con memoria da 64 e 256 GB, iPhone X si potrà preordinare negli Stati Uniti a partire dal 27 ottobre, ed è atteso laggiù per il 3 novembre. Il prezzo non è amichevole: 999 dollari, che da noi diventano inspiegabilmente 1189 euro.
Al confronto, gli iPhone 8 presentati prima del fatidico “one more thing” dell’evento di oggi sembrano poca cosa, limitati come sono da un design basato su quello dei dispositivi attuali. Eppure al loro interno è stipata molta della stessa tecnologia a bordo del più ambizioso iPhone X. Il processore è identico, così come le capacità in ambito di realtà aumentata e — almeno per la variante Plus — le abilità fotografiche. Il display è LCD, ma comunque dotato di tecnologia True Tone, mentre restano a bordo anche impermeabilità, ricarica wireless e memoria interna da 64 o 256 GB.
Il prezzo poi è leggermente più accomodante: iPhone 8 e iPhone 8 Plus saranno disponibili nelle colorazioni Silver, Space Grey e in una nuova tonalità di Gold, a partire rispettivamente da 699 e 799 dollari. Si potranno prenotare anche da noi dal 15 settembre, e saranno disponibili nei negozi dalla settimana successiva.
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